Ultimi 90' appassionanti per scudetto, Europa League e salvezza

di Mauro Grimaldi

Neanche la penultima di Campionato è riuscita a sciogliere gli ultimi dubbi di una stagione infinita. Cominciamo dalla fine che, non so perché, mi intriga sempre di più. Iniziamo dal Venezia che, seppure retrocessa, è scesa all’Olimpico come se dovesse affrontare una finale di Champions League costringendo i giallorossi ad un inutile pareggio (1-1) tagliandoli fuori (probabilmente) dalla corsa in Europa League. A dire il vero poteva finire con una goleada dei giallorossi ma nonostante quattro traverse, un uomo in meno da parte dei veneti e circa una quarantina di tiri verso la porta non c’è stata. Adesso, se Mourinho vuole restare in Europa, deve vincere la finale della Conference il prossimo 25 maggio.

Intanto altro punto preziosissimo per la Salernitana che ad Empoli ha sfiorato il colpaccio sbagliando un rigore nel finale. Non è ancora salva - almeno matematicamente - ma rispetto ad un mese fa sono aumentate le percentuali di salvezza. Situazione drammatica, invece, per il Genoa che, come da pronostico, rimedia tre gol dal Napoli e resta inchiodata a quota 28 punti. Difficile vedere il bicchiere mezzo pieno per i liguri anche se non sono matematicamente retrocessi. Il Genoa si trova a 3 punti dalla zona salvezza e anche se dovesse terminare al pari della Salernitana, si salverebbero i campani in vantaggio negli scontri diretti. Anche per il Cagliari – sconfitto in casa dall’Inter 1-3 – nulla è ancora deciso. L’ipotesi più favorevole sarebbe quello di una vittoria a Venezia (possibile) con la contestuale sconfitta della Salernitana in casa con l’Udinese (improbabile). Nel caso in cui la Salernitana non vada oltre il pareggio e il Cagliari vince, andrebbero a pari punti e in parità negli scontri diretti ma i sardi si presentano con una migliore differenza reti. Se la Salernitana vince il Cagliari è in B indipendentemente dalla vittoria. Ergo dobbiamo attendere l’ultima giornata.

Situazione scudetto. Hanno vinto Milan e Inter per cui la situazione resta invariata con due punti di distacco ad una giornata dalla fine. Credo che in questo caso la matematica conti poco, la trasferta a Reggio Emilia del Milan dovrebbe trasformarsi in una festa. Certo, i nerazzurri sperano in un miracolo memori di quel Lazio-Inter del 5 maggio 2002 che costò ai nerazzurri uno scudetto che si erano già cuciti addosso. Per cui, nella più classica tradizione “gufista” qualcuno spera che potrebbe capitare anche ai cugini milanisti. Del resto, non è un caso così raro.  

Ne sa qualcosa la Juventus che lasciò lo scudetto alla Lazio di Cragnotti perdendo a Perugia l’ultima di campionato il 14 maggio del 2000 o la Roma di Ranieri, lanciata verso il titolo, sconfitta in casa dalla Sampdoria nel 2010. Il calcio, del resto, è anche questo ed è proprio quell’alea di imprevedibilità che lo rende ancora lo sport più affascinante. Per l’Europa League la sconfitta dell’Atalanta a Milano chiude la porta per la Coppa ai bergamaschi tagliandoli fuori, per la prima volta dopo anni, da una competizione internazionale. In effetti quest’anno si è vista un’Atalanta sottotono, con qualche acuto ma molti flop. Le 11 sconfitte credo siano un record negativo.

Idem per la Roma, di cui abbiamo accennato, ma difficile trovare scuse quando porti a casa 6 punti nelle ultime 6 partite contro i 10 della Lazio.  Su questo possiamo dire che Sarri ha centrato il massimo obiettivo possibile, per cui a Mourinho non resta che alzare la Coppa della Conference League se vuole dimostrare che il suo nome non è stato speso invano. Grande plauso a Spezia ed Empoli che sono riuscite a mantenere la categoria. I commenti finali a domenica.



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