Milan e Juve si annullano, Inter sempre più favorita per il titolo

di Mauro Grimaldi

È di 25 calciatori la rosa delle squadre di Serie A, Serie B e Serie C sulla quale calcolare la percentuale dei positivi superiore al 35% che fa scattare il blocco di tutta la squadra. È già un inizio per fare un minimo di chiarezza nella giungla delle norme generate dalla pandemia. Questo significa che da oggi in poi i confini sono più chiari. Meno chiaro è come andrà a finire e capire quali saranno gli spazi per recuperare le gare rinviate in una stagione già ricca di impegni.
Del resto, la situazione è questa e siamo tutti sulla stessa barca. Detto questo, fortunatamente non è stata rinviata nessuna partita anche se non tutti sono scesi in campo con le rose complete. Si potrebbe obiettare sul fatto che il Covid potrebbe incidere sulla regolarità del campionato. Non lo so, ma non credo sia il caso di estremizzare.
I valori in campo sono quelli che vediamo e la classifica lo dimostra, iniziando dall’Inter che è meritatamente prima anche con una partita di meno. Che sia la squadra da battere lo dicono i numeri, con una sola sconfitta, miglior attacco con 53 gol, seconda difesa con 16 reti subite (meno di un gol subito a partita); lo dice la vittoria di sabato con il Venezia (a proposito complimenti ai lagunari) dove i nerazzurri non hanno mai mollato e il gol alla fine è arrivato con Dzeko al 90’. Non è fortuna. Significa crederci.
Dietro arrancano in molti, ad iniziare dal Milan che dopo la sconfitta interna con lo Spezia lascia per strada altri due punti pareggiando 0-0 in casa con la Juventus. Troppe le occasioni perse dai rossoneri per non recitare il “mea culpa” la sera prima di andare a letto. Per la Juve, invece, se non sono rose sono fiori perché un po’ alla volta, punticino dopo punticino, ha di fatto riagganciato l’Atalanta, che adesso dista solo un punto.
Va anche detto che il pareggio strappato dai bergamaschi a Roma, con una squadra in completa emergenza, rappresenta un punto d’oro. Il sorriso di soddisfazione di Gasperini a fine gara la dice lunga. Adesso sono in 5 a contendersi 4 posti e domenica prossima - dopo la sosta - ci sarà Inter-Milan. Nel caso di vittoria dei nerazzurri, con una gara da recuperare, potrebbe essere già fuga.
A seguire le due romane, ad iniziare dalla Roma di Josè Mourinho che è andata a vincere ad Empoli 4-2. Un campo non facile e una partita, almeno sulla carta, complicata. Poi un primo tempo straordinario, dove è andato tutto bene, ha chiuso i giochi. Comunque, non sono pochi i punti dal gruppo di aspiranti Champions, soprattutto perché le 5 lì davanti continuano a fare risultati. Ci sarebbe l’Europa League, che prima snobbavano un po’ tutti e adesso è diventata la panacea di tutti i mali. Ma anche questo obiettivo è complicato. Certo, l’arrivo di Mourinho a Roma imporrebbe almeno un trofeo, seppure piccolo e defilato: sono più di 10 anni che i giallorossi sono a secco.
Continuano, invece, ad entusiasmare il Verona (2-1 con il Bologna) e il Torino, nonostante il pareggio (sfortunato) con il Sassuolo. Più dura la lotta per non retrocedere, dove il novero delle candidate si sta delineando sempre di più. Dentro ci sono sicuramente le due genovesi. Innanzitutto, il Genoa, che nonostante il nuovo tecnico, non va oltre lo 0-0 in casa con l’Udinese.  Si chiama, per chi non lo conoscesse (me compreso) Alexander Blessin, tedesco, classe 1973, prelevato nientepopodimeno che dal club belga dell'Ostenda, che lo ha lasciato partire dopo che il Genoa ha pagato un milione e mezzo di euro per la sua clausola rescissoria. Sono i misteri del calcio genovese. In ogni caso i punti sono solo 13 e la prossima giornata c’è Roma-Genoa... Anche la Samp, pur con qualche punticino in più, continua a mettersi nei guai con le proprie mani. Quarta sconfitta consecutiva e un nuovo tecnico sulla panchina, che in realtà è un (piacevole) ritorno: Giampaolo. Sicuramente il clima societario non è dei migliori e dovrà inventarsi qualche gioco di prestigio per recuperare un po’ di terreno e tranquillità nell’ambiente.
Poi c’è il Cagliari, che aveva illuso un po’ tutti, con 2 vittorie consecutive e la bella partita di Roma dove la sconfitta di misura, a detta di tutti, era stata sicuramente ingiusta. Adesso è arrivato il pareggio interno con la Fiorentina. In realtà la partita non si era messa male e, tra l’altro il portiere cagliaritano aveva neutralizzato un rigore ed il Cagliari, sulla scia dell’entusiasmo era andato anche in vantaggio. Come se non bastasse, sull’1-0, gli era stato assegnato un rigore a favore che avrebbe potuto dare una svolta alla partita e, cosa più importante, alla classifica. Invece Joao Pedro ha pensato bene di tirarlo come all’oratorio. Morale, i viola hanno pareggiato e i sardi sono rimasti inchiodati al terzultimo posto. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno possiamo dire che il Venezia è ad un solo punto e la Sampdoria a tre. Se lo vogliamo vedere mezzo vuoto, allora diciamo che nelle prossime 3 partite dovrà affrontare Roma e Napoli. In ogni caso, sarei ottimista. Ci sono ancora spazi e tempi per mantenere la categoria, se non altro perché il Cagliari sta facendo vedere concreti segni di ripresa.
Infine, giusto per dovere di cronaca, un cenno sugli ottavi di Coppa Italia che hanno qualificato ai quarti quasi tutte le migliori, se si fa eccezione del Napoli eliminato comunque dalla Fiorentina, che resta una sorta di mina vagante. Le altre ci sono tutte per inseguire un trofeo che con questa formula non ha mai convinto nessuno. Da notare che nel tabellone basso si rischiano un paio di derby: quello milanese (più probabile) o quello romano (meno probabile).



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