Inter Campione d'inverno alla vigilia di un 2022 denso di incognite
La 19ª di andata ha portato il campionato alle festività natalizie e di fine d'anno e al giro di boa

di Mauro Grimaldi
Il 2021 si chiude nel peggiore dei modi, con lo spettro del COVID alla finestra. In Inghilterra è già entrato a gamba tesa nella Premier League aprendo una serie di cluster che hanno portato al rinvio di 6 partite nell'ultimo turno prima di Natale. Nessun altro rinvio, però, perché il costo economico sarebbe troppo elevato e creerebbe notevoli problemi organizzativi a quelle squadre che hanno già avuto diverse partite rimandate. La scelta dei club, coraggiosa (?), è stata quella di giocare (quasi) regolarmente il 26 dicembre nel Boxing Day, utilizzando chiaramente giocatori dell'Under 21 per sostituire i contagiati.
In Germania, invece, siamo di nuovo con gli stadi senza pubblico. Anche qui da noi le cose stanno prendendo una brutta piega con l’evidenza del contagio diffuso nella Salernitana alla quale l’ASL ha bloccato la trasferta per Udine. Contagiati anche Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. Quello che dobbiamo auguraci è che non sia l’inizio di uno scenario del quale nessuno può sapere dove porterà.
Detto questo andiamo a vedere cosa è successo nell'ultimo turno che ha chiuso il girone d’andata e l'anno solare 2021. Hanno aperto le danze, con gli anticipi, le ultime 3 della classifica. Mettiamo in stand by il caso Salernitana sia per la mancata presentazione a Udine che per il termine ultimo del 31 dicembre dato dalla FIGC per la cessione della società. La regola è chiara: non si può essere proprietari di 2 società professionistiche, tantomeno in serie A.
Impresa del Genoa - perché di impresa si tratta nelle condizioni dei liguri - che ferma l’Atalanta. Chiaramente non cambia nulla per i genoani che restano al terz’ultimo posto, ma è un risultato importante per il morale. Per l’Atalanta, invece, si apre una minicrisi. Troppi i punti che sta lasciando per strada, almeno per come ci ha abituati negli ultimi anni.
È inevitabile che qualcuno ne approfitti per ridurre le distanze dal 4° posto e in questo caso quel qualcuno è la Juventus, che un po’ alla volta sta recuperando il suo cinismo. A farne le spese è il solito Cagliari che esce sconfitto dallo Stadium per 2-0 e sprofonda sempre di più. Con soli 10 punti in 19 partite, nel girone di ritorno serve qualcosa in più di un miracolo.
Non ne approfittano invece Roma e Fiorentina, che toppano (il termine mi sembra una perfetta sintesi dei 2 pareggi) quella che poteva essere per loro un’occasione d’oro ma è qui che si vede la differenza tra le grandi squadre e delle buone squadre. Per i giallorossi l’exploit di Bergamo sembra già lontano. È vero che con la Sampdoria ci hanno messo l’anima ma alla fine conta il risultato e se si va a leggere il tabellino c’è scritto 1-1. Idem per i viola che impattano a Verona con lo stesso punteggio. Roma e Fiorentina ci hanno stupito, ogni tanto, con prestazioni fuori della norma e altre volte con deluso con performance incomprensibili. Manca continuità, senza la quale non si va da nessuna parte.
L’Inter invece ce l’ha. Non è un turbo come lo scorso anno ma è un diesel lento e implacabile che non si ferma mai. Così, punto dopo punto, si è arrampicata in cima alla classifica laureandosi Campione d’inverno con un discreto margine sulla seconda. La vittoria, seppure di misura con il Torino, è stato un risultato di cuore e di sacrificio ottenuta contro una squadra che non ha regalato niente. Ha ragione Simone Inzaghi: si deve lottare su ogni pallone, restare con i piedi in terra e non sottovalutare nessun avversario. In ogni caso il primato è meritatissimo, anche se andiamo a vedere i numeri: miglior attacco con 49 reti (11 in più dell’Atalanta) e quasi migliore difesa, con 17 gol subìti, 2 in più del Napoli.
A proposito di Napoli: ma che sta succedendo? Dopo la sconfitta con l’Empoli, questa volta ha perso in casa con lo Spezia che intanto incassa 3 punti pesantissimi inguaiando ancora di più Genoa e Cagliari. L’esercito di Spalletti, che era partito lancia in testa e petto in fuori, rischia di trasformarsi in un’armata Brancaleone. Capisco l’assenza di Osimhen (che sembra aver pesato più del previsto) e di Lorenzo Insigne bloccato dal Covid, ma di fronte il Napoli aveva lo Spezia non il Manchester United. Quando perdi 3 delle ultime 4 partite non può essere un caso e trovare giustificazioni tecniche, arbitrali e sfighe varie diventa complicato. Credo che Spalletti avrà un bel po’ da fare e la prossima trasferta a Torino con la Juve ci dirà se il Napoli può essere ancora considerata una delle antagoniste dell’Inter.
Chi lo è di certo è il Milan, vittorioso ad Empoli per 4-2, che continua a stare a ruota dell’Inter senza mollarla. Intanto il gruppo si sta sgranando con le due milanesi che hanno accelerato. Non può dirsi ancora una vera e propria fuga, anche se il distacco inizia ad essere interessante. In ogni caso non sarà facile recuperare punti in questa zona della classifica.
Chi sta recuperando qualche posizione, invece, è la Lazio, che è andata a vincere a Venezia 3-1 anche senza Ciro Immobile. Con Sarri è così. Prendere o lasciare. In ogni caso fa bene Lotito a blindarlo. Bisogna dargli il tempo di plasmare la squadra in modo che diventi sua e secondo me quest’anno farà bene.
Resta il derby emiliano tra Sassuolo e Bologna, vinto dai felsinei, senza possibilità di replica, per 3-0. Nessuna tragedia da parte del Sassuolo, nessun eccesso di superomismo da parte del Bologna. È una partita di calcio tra due squadre che hanno poco o nulla da chiedere al campionato, a parte una salvezza anticipata. Comunque, giocano un buon calcio e ogni tanto ne approfittano per togliersi qualche soddisfazione. Credo che questo basti ai tifosi, ormai disabituati ai voli pindarici.
Bene, continuiamo a spariamoci qualche giorno di vacanza. Forse sarebbe stato il caso di chiedere a Babbo Natale, invece delle solite stupidaggini che siamo costretti a riciclare, di regalarci una primavera e un’estate normale. Sono esagerato? Ma se non ci riusciva lui, chi può farlo?